Биография
NOTE BIOGRAFICHE
Guido Borgianni è nato a New York l’11 giugno 1915, ma con la famiglia si è trasferito presto a Firenze, dove ha frequentato l’Accademia di Belle Arti sotto la guida di Felice Carena.
La sua precoce vocazione per la pittura lo portò a girovagare in Italia, per paesi e campagne. Erano tempi di difficoltà economica e per la sua voglia di esprimersi dipingeva su qualsiasi materiale gli capitava (anche su un paio di vecchi pantaloni), utilizzando le più varie sostanze coloranti, persino cera da scarpe e dentifricio.
Dal 1937 ha partecipato su invito a tutte le mostre sindacali.
Nell’ottobre 1938, da Cavalensi e Botti in Via Cavour a Firenze, tenne un’ampia esposizione personale e la critica iniziò ad interessarsi alla sua opera. La sua tavolozza, piuttosto spenta, era dominata da toni freddi ed il colore era steso in spessi strati. Di quegli anni sono paesaggi, boschi, fiori.
Nel 1946 ha esposto alla Quadriennale di Roma.
Dopo il matrimonio con Simonetta Avila nel 1954, la sua attività si è animata di viaggi: nel 1955 a Venezia, nel 1957 a Parigi, dal 1958 al 1962 in giro per l’Italia, nel 1964 in Spagna, nel 1971 a New York e Isole Barbados.
Nel 1950 ha ottenuto un premio alla Mostra Nazionale del Fiorino a Firenze.
Nel 1956 è stato nominato Accademico dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze.
Nel 1957 gli è stato assegnato il Primo Premio alla Mostra del Ritratto alla Casa di Dante a Firenze.
Ha ricevuto inoltre numerosi riconoscimenti.
Sue opere si trovano nella Galleria d’Arte Moderna, nella Collezione degli Autoritratti del Corridoio Vasariano e nel Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze, nella Raccolta d’Arte Moderna di Pisa, nella Galleria d’Arte Moderna di Bologna, alla Kunsthalle di Bielefeld (Germania) e in molte collezioni private italiane e straniere (a Milano, Torino, Genova, Firenze, Prato, Roma, Napoli, Palermo, Atene, Parigi, Londra, New York).
Si è spento a Firenze il 2 gennaio 2011.
Hanno scritto di lui: Umberto Baldini, Giorgio Bertolini, Massimo Bertozzi, Gastone Breddo, Rinaldo Burattin, Walter Catalano, Nicola Coccia, Raffaele De Grada, Aniceto Del Massa, Giovanni Faccenda, Renzo Federici, Raffaello Franchi, Alessandro Fratoni, Gabriella Gentilini, Dante Giampieri, Silvano Giannelli, Mauro Innocenti, Leonetto Leoni, Guglielmo Luppino, Mario Luzi, Mario Novi, Tommaso Paloscia, Piero Pananti, Alessandro Parronchi, Domenico Pugliese, Pier Carlo Santini, Sergio Scatizzi, Maurizio Sessa.
DAL CATALOGO DELLA MOSTRA “GUIDO BORGIANNI - UNA VITA PER L’ARTE”, ANTOLOGICA DI PITTURA E GRAFICA, A CURA DI GABRIELLA GENTILINI, ACCADEMIA DELLE ARTI DEL DISEGNO DI FIRENZE, MAGGIO 2001, EDIZIONI POLISTAMPA.
Выставки
Personali
1938 Galleria Cavalensi e Botti, Via Cavour, Firenze. (10/38).
1949 Galleria d'Arte Spinetti, Piazza Davanzali, Firenze.
1950 Galleria Bergami, Milano.
1953 Bar "La Posta", Prato. (29/10/53).
1954 Galleria "II Cenacolo", Firenze.
Galleria Degli Artisti,'Milano (11/10/54)
1955 Galleria D'Arte Spinetti, Piazza Davanzati, Firenze.(29/10/55)
1956 Galleria "La Cassapanca", Roma. (1/12/56)
Mostra D'Arte Contemporanea, Palazzo Minerva, Belluno (25/08/56)
1957 Galleria Bottega D'Arte, Livorno (16/02/57)
1959 Galleria D'Arte Spinetti, Firenze (10/05/59)
1962 Galleria D'Arte S. Cecilia, Firenze.
1963 Galleria Delle Arti, Poggibonsi, (27/03/63)
1967 Galleria Santa Croce, Firenze.
Galleria Ballerini, Prato.
1968 Galleria Gonnelli, Firenze.
Galleria Mentana, Firenze.
1970 Galleria Pananti, Mostra antologica, Firenze. (6/70).
1971 Oetkerhalle, «Richard Kaselowsky Hause», Bielefeld.- Germania - (9/71).
1972 Eastry House. St. Peter - Barbados.
Galleria Pananti. «New York e le Isole Barbados», Firenze.(12/03/72)
Galleria D'Arte II Mirteto. Firenze. (10/72).
1973 Centro Artistico Culturale «La Medicea» Borgo San Lorenzo. (Firenze)
1975 Saletta «Cristiano Banti», S. Croce sull'Arno. (4/75).
1976 Galleria Pananti, «Pittura d'immaginazione», Firenze.(3/76)
1978 Mostra nell'ambito del «Festival dei Due Mondi» Spoleto.
1980 Galleria Volta dei Peruzzi, Firenze.
Galleria Bottega di Cimabue, Firenze. «Disegni e dipinti dal 1939 al 1965» (2/80)
1981 Galleria «II Pozzo», Prato. (06/81)
1989 Galleria Studio Emmerre - Milano & Bigi Arte - Firenze.
1990 Studio Emmerre & Bigi Arte, Isola D'Elba.
1993 Galleria «II Fiore» , Montecatini Terme - (27/03/93)
1995 Galleria Pananti, Firenze «Dipinti dal 1937 al 1946».
1996 Galleria «II Fiore», Montecatini Terme. «Pastelli e disegni» (18/05/96)
1997 Negozio di Andrea Fratoni, Firenze. (18/1/97)
1998 Galleria Pugliese Arte, Firenze.
1999 Galleria «II Fiore», Montecatini Terme. (24/04/99)
2000 Firenze Art Gallery, Firenze, Guido Borgianni «Il segno dell'anima», disegni e pastelli, a cura di GABRIELLA GENTILINI (settembre/ottobre).
2001 Antologica "Una vita per l'arte" presso il Salone espositivo dell'Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, a cura di Gabriella Gentilini (maggio).
2009 "Buon compleanno raccontando la vita", Firenzeart Gallery, a cura di Gabriella Gentilini (giugno).
Collettive
1940 Mostra al Lyceum, Firenze.
1941 Mostra «Palagio Arte della Lana», Firenze.
1945 Concorso Premio Nazionale «Galleria la Porta», Firenze.
1946 «Quadriennale», Roma.
1947 Mostra di pittura alla Galleria il Fiorino, Firenze.
1950 Concorso Premio Nazionale del Fiorino (I Edizione), Firenze.
1951 Galleria La Strozzina «Mostra dei Cinque pittori Toscani», Firenze.
Galleria Pieraccini, Forte dei Marmi (LU).
1952 Mostra «Mezzo secolo d'arte Toscana» a Palazzo Strozzi, Firenze.
1980 Galleria Volta dei Peruzzi, Firenze.
Galleria Bottega di Cimabue, Firenze. «Disegni e dipinti dal 1939 al 1965» (2/80)
1981 Galleria «II Pozzo», Prato. (06/81)
1986 Mostra alla Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti, Firenze. (12/86)
1988 Mostra «II Secondo Novecento in Italia», La Rufina(FI).
1989 Galleria Studio Emmerre - Milano & Bigi Arte - Firenze.
1990 Studio Emmerre & Bigi Arte, Isola D'Elba.
1990 Mostra «Le fattorie Lombarde», Milano
1993 Galleria «II Fiore» , Montecatini Terme - (27/03/93)
1995 Galleria Pananti, Firenze «Dipinti dal 1937 al 1946».
1995 Mostra nel Salone Donatello, Basilica di S. Lorenzo, Firenze.
Mostra «Omaggio all'Arte Contemporanea» Galleria Brunetti, Ponsacco (PI).
1996 Galleria «II Fiore», Montecatini Terme. «Pastelli e disegni» (18/05/96)
1997 Negozio di Andrea Fratoni, Firenze. (18/1/97)
1997 Galleria II Fiore, Dipinti del 900, Montecatini Terme(PT).
1998 Galleria Pugliese Arte, Firenze.
1998 Mostra nel Chiostro Basilica di Santa Croce, Firenze.
Mostra «Contenuto e forma» Villa Ronatico Martini, Monsummano Terme (PT).
Mostra «Dipinti e Sculture fra le due guerre» Galleria D'Arte Moderna di Palazzo Pitti, andito degli Angiolini, Firenze.
1999 Galleria «II Fiore», Montecatini Terme. (24/04/99.
2000 Firenze Art Gallery, Firenze,
Guido Borgianni «II segno dell'anima», disegni e pastelli, a cura di GABRIELLA GENTILINI (settembre/ottobre.
Maggio 2001 Accademia delle Arti del Disegno, a cura di GABRIELLA GENTILINI, organizzata da Firenzeart Gallery
Ulteriori notizie presso Firenzeart Gallery, dove è disponibile il catalogo della mostra tenutasi presso l'Accademia delle Arti del Disegno, a cura di GABRIELLA GENTILINI, organizzata da Firenzeart Gallery, maggio 2001
Ultima monografia: "Borgianni ritrovato", a cura di Bruno Buffardi, presentazione critica di GABRIELLA GENTILINI, Tipografia Il Bandino, Firenze, novembre 2002.
Обзоры
GUIDO BORGIANNI, UN LUNGO RACCONTO FATTO A PENNELLO
di Gabriella Gentilini
Era l’autunno del 1916 quando il piccolo Guido, di appena quindici mesi, in braccio alla giovane madre americana Sara Herreshoff, sbarcò in Italia da New York, compiendo il percorso inverso di tanti nostri connazionali. Erano tempi difficili e tristi a causa della guerra, ma la famiglia Borgianni, stabilitasi a Firenze dopo un soggiorno a Como e a Lucca, fu in grado di offrire al figlio un’infanzia serena.
Non potendo frequentare la scuola pubblica perché privo dei necessari documenti, seguì lezioni private dal Prof. Zini e molto presto iniziò a manifestare una spiccata inclinazione per il disegno. Fu il pittore torinese Pilade Bertieri, amico di famiglia e molto amico di Felice Carena, a consigliare i Borgianni di mandare il ragazzo a studiare pittura.
Il nonno Pietro Borgianni, che incontrava spesso Galileo Chini in una trattoria fiorentina, si decise a parlargli del nipote. Il maestro li invitò nel suo studio e diede al ragazzo alcune grandi foto degli affreschi del Ghirlandaio in Santa Maria Novella, da copiare a carboncino. Il compito non era dei più semplici, ma Guido ci mise tutto l’impegno e l’indomani era di nuovo a bussare allo studio del maestro con i disegni sotto il braccio. Il Chini lo sgridò perché i fogli erano sporchi di ditate, ma i disegni erano talmente belli che poco tempo dopo - era il 1933 - Guido venne iscritto, come studente americano, all’Accademia di Belle Arti sotto la guida di Carena.
Quelle ditate dicevano molto del temperamento del giovane Borgianni, istintivo, impetuoso, immediato, sicuramente forte. E Carena lo capì subito, lasciandolo libero di esprimersi. I nudi accademici e le solite nature morte non facevano per lui. Lui si sentiva attratto dalle “nature vive”, dalla freschezza dei fiori, dai colori cangianti del paesaggio, dai profumi della natura e aveva bisogno di vedere le cose animate, la vita in movimento.
Una mattina uscì dall’aula, scese in Via Ricasoli e dal primo ortolano che trovò comprò un mazzo di ravanelli. Lo portò in classe e iniziò a dipingere sotto lo sguardo divertito di Carena. Il giorno dopo le foglie erano appassite, allora riprese il suo lavoro e lo cambiò aggiungendo colore a colore. Il professore rise, dicendo che dipingeva solo ciò che sentiva, prima la natura viva, poi quella morta. Tirò fuori dal taschino la penna, gli fece firmare il quadro e lo tenne per sé. Al padre disse che “di quel ragazzo non si doveva buttare neanche un disegno”.
Nel 1936 si diplomò e iniziò a partecipare a tutte le mostre sindacali. Dell’ottobre 1938 è la prima mostra personale alla Galleria Cavalensi e Botti in Via Cavour, presentata da Raffaello Franchi, dove incontrò Mario Borgiotti che apprezzò molto la sua pittura, tanto da pensare di acquistare una serie di quadretti che però l’autore non volle vendere. In quell’occasione conobbe Alessandro Parronchi, il quale racconta di essere “rimasto colpito da alcuni paesaggi e figure indimenticabili” e di aver avvicinato “la sua figura emaciata, di un pallore alabastrino”. Rammenta di averlo rivisto nel 1949 alla mostra nella Galleria Spinetti, allora in Piazza Davanzati, galleria nella quale successivamente, ha esposto più volte, dove l’antiquario Salvatore Romano .......
GABRIELLA GENTILINI
continua nel catalogo della mostra tenutasi all'Accademia delle Arti del Disegno, a cura di Gabriella Gentilini, organizzata da Firenzeart Gallery, Firenze, maggio 2001
GUIDO BORGIANNI, RACCONTARE LA VITA
La pittura è sicuramente il suo elisir di lunga vita. Guido Borgianni dipinge da poco meno di un secolo. Da quando, giovanissimo, bussò alla porta di Galileo Chini e poi fu allievo di Felice Carena all’Accademia di Belle Arti di Firenze, città che lo aveva accolto in tenera età, giunto da New York, dove era nato l’11 giugno 1915.
Gli anni giovanili non furono facili: gli scarsi mezzi a disposizione, uniti all’irrequietezza e all’attitudine bohémienne, lo portarono ad esprimersi con materiali di fortuna, dando prova di capacità, immediatezza e forte temperamento. Fissare l’emozione di un momento e raccontare il fluire della vita attorno a sé è la necessità insopprimibile che ha acuito il suo sguardo e mosso il suo pennello.
Nel tempo la tavolozza si amplia e si illumina, si modula e si sedimenta, fino ad infiammarsi nei tramonti sull’Arno e nelle “nature vive” di fiori. Il lavoro umano e i sentimenti, i ritratti scavati nell’interiorità e i nudi sensuali, i boschi del Mugello e il mare della Versilia spiccano accanto alla passionale maestria con cui ritrae l’amata Firenze. Quella dei monumenti storici e delle piazze invase dai turisti, dei bar affollati e dei giardini romantici.
Borgianni segue i mutamenti del costume e della società, rendendosi interprete puntuale e partecipe delle tematiche di attualità e delle vicende del mondo, che documenta con riflessiva attenzione, riversandovi tutta la sua carica emotiva. Decisamente incamminato per la sua strada, con convinzione e coerenza, lasciando ad altri incertezze, ripensamenti o influenze varie.
Ad iniziare dalla sua prima mostra fiorentina da Cavalensi e Botti nel 1938 ha ottenuto plausi e riconoscimenti; dalla Quadriennale di Roma nel 1946 al Premio del Fiorino di Firenze nel 1950 e poi in giro per l’Italia ed il mondo, fino all’antologica all’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze nel 2001.
Guido Borgianni è un maestro che ha vissuto una grande pagina di storia e che sta ancora davanti al cavalletto a raccontare la vita.
GABRIELLA GENTILINI
Firenze, dicembre 2008.
Pubblicato nel depliant della mostra "Buon compleanno raccontando la vita", Firenzeart Gallery, giugno 2009.
GUIDO BORGIANNI, TESTIMONE DEL NOSTRO TEMPO
di Gabriella Gentilini
Aveva appena quindici mesi quando giunse in Italia dopo un estenuante viaggio in nave insieme alla giovane madre Sara Herreshorf. Era nato a New York l’11 giugno 1915 Guido Borgianni e nonostante il difficile periodo bellico, la famiglia, stabilitasi a Firenze, fu in grado di offrirgli un’infanzia serena e di assecondare la sua precoce inclinazione per il disegno.
Galileo Chini lo indirizzò all’Accademia di Belle Arti, dove l’autorevole guida di Felice Carena lasciò libero il giovane Guido di esprimersi con l’istintiva immediatezza derivante dal suo temperamento inquieto e ribelle a qualsiasi regola.
Non la natura morta ma quella viva attraeva la sua sensibilità e quel mazzo di ravanelli appena acquistato da un fruttivendolo di via Ricasoli e dipinto con tanto fervore, era talmente ricco di colore e di vitalità da sorprendere lo stesso maestro, che dopo avergli fatto firmare il quadro, volle tenerlo per sé. Disse al padre che non si doveva buttare neanche un disegno di quel ragazzo, che disegnava e dipingeva su tutto ciò che gli capitava, con colori spesso di fortuna, girovagando per paesi e campagne. Avvertiva l’urgenza di raccontare la vita che gli scorreva attorno, con l’acutezza e la puntualità di un cronista, sotto un impulso creativo irrefrenabile. Dai boschi del Mugello che l’avevano accolto da rifugiato durante la guerra all’amato mare della Versilia, seducente di luci, di riflessi e di tramonti infiniti, a volte capriccioso di burrasche improvvise, come quando, mentre dipingeva la famosa Tempesta alla Torre di Carrara nel 1951, il quadro cadde in acqua e venne fortunosamente recuperato con l’aiuto dei bagnini. Borgianni non si arrese e pur di finirlo, lo inchiodò a dei pali conficcati nella sabbia.
Ma lo sguardo più attento e curioso, affettuoso e critico al tempo stesso, l’artista lo ha rivolto a Firenze, per documentare ogni suo aspetto, dal più vibrante di suggestioni negli infuocati tramonti sull’Arno, dove la pennellata di estrazione divisionista si fa calda e palpitante, distillata di mille tonalità cromatiche iridescenti, al più romantico, che indugia sugli innamorati seduti sulle panchine dei giardini pubblici, immersi nel materico rigoglio della natura. Natura esaltata nelle incandescenti composizioni floreali, o nella furia dell’Arno in piena prima della tragica alluvione del 1966. Dense e stratificate di colore applicato in punta di pennello, sono le affollate feste del grillo alle Cascine, le invasioni di turisti in piazza del Duomo o sul Ponte Vecchio, la vita nei caffè del centro.
Non mancano poi gli omaggi alle città mete dei suoi soggiorni: da Venezia a Bergamo, da Parigi alla Spagna, alla natia New York. Tutto sempre rigorosamente dal vero, sul posto, per strada, in mezzo alla gente, dove piazzava il suo cavalletto. Mentre al chiuso del suo studio ha trasferito sulla tela o sulla carta, in istantanei bozzetti, la sua passione per la letteratura internazionale, facendo proprie scene di intenso pathos con i protagonisti delle opere di Carducci, di Victor Hugo, di Dickens, di Dostoevskij o di Shakespeare. Per poi riversare la sua energica e profonda capacità introspettiva nella ritrattistica, con la tenera e commovente partecipazione emotiva nelle raffigurazioni della madre, con la fermezza dei suoi potenti autoritratti.
Il suo sguardo che sapeva abbracciare il mondo si è posato infine sui grandi nudi, dove il colore diviene carne viva e la persona appare nella sua interezza, corpo e anima insieme.
Guido Borgianni ha lavorato fino agli ultimi istanti della sua lunghissima vita (si è spento a Firenze il 1° gennaio 2011), con appassionato impegno, seguendo il proprio istinto e rifuggendo da improbabili ricerche di avanguardia che hanno coinvolto molti suoi colleghi, raccogliendo tanti consensi e riconoscimenti per il suo prezioso lavoro di instancabile testimone del nostro tempo.
Gabriella Gentilini
Firenze, marzo 2011
Presentazione in catalogo della mostra presso Columbus Centre, Toronto, Canada, giugno 2011.